Scritto il 20/01/2021 da Erika C.
Mascherine di protezione: contro il Covid-19 e non solo
Di questi tempi il distanziamento sociale è un fattore indispensabile soprattutto nei luoghi pubblici e può essere una vera e propria misura di sicurezza salvavita per i soggetti più a rischio. A tal proposito, i dispositivi di protezione individuale come le mascherine di protezione, contribuiscono ancor più ad abbassare un eventuale rischio di infezione all'interno di una comunità e non a caso l'organizzazione mondiale della sanità ne raccomanda l'utilizzo, in quanto rappresentano non solo un ottimo dispositivo di protezione personale, ma sono fondamentali anche per tutelare la salute del prossimo.
Tuttavia, soprattutto all'estero, la classica mascherina di protezione non funge sempre e solo da dispositivo sanitario utile contro gli agenti patogeni come virus e batteri, ma al contrario, in molte zone è utilizzata da sempre come articolo antinfortunistico per contrastare la polvere, lo smog e le allergie.

Tipologie
L'argomento “mascherine” è molto dibattuto nell'ultimo periodo e anche per questo motivo si nutrono molti dubbi a riguardo. Uno dei primi tra questi riguarda proprio la tipologia stessa di questo dispositivo.
Per fare chiarezza, le tipologie più comuni di mascherine si dividono in:
- ffp1
- ffp2
- ffp3
- chirurgiche
- in tessuto
Analizziamole insieme una a una così da capire qual è quella che più si adatta alle tue esigenze, in base anche allo stile di vita che svolgi.
1. Mascherine FFP1
Le mascherine ffp1 offrono una filtrazione minima pari all'80% con penetrazione di particelle e residui non tossici al suo interno non superiore al 22%. Questa tipologia di mascherina è infatti utilizzata principalmente nell'ambito del bricolage, o in determinati contesti lavorativi, come dispositivo per contrastare:
- polveri,
- silice
- lana di vetro
- grafite
- cemento
- zolfo
- carbone
- metalli ferrosi
- legno tenero
I suoi filtri hanno dunque una bassa efficienza contro eventuali agenti tossici e il loro utilizzo è consigliato solo ed esclusivamente per proteggersi da elementi piuttosto innocui come quelli appena menzionati nell'elenco in alto.
2. Mascherine FFP2
Le mascherine ffp2 garantiscono una filtrazione minima del 94% con penetrazione di particelle, anche tossiche, al suo interno non superiore all'8% come levigatura di parti metalliche, resina funghi ecc... Tuttavia, questa tipologia è conosciuta principalmente per la sua capacità di proteggere da:
- virus influenzali
- influenza aviaria
- SARS
- peste polmonare
- tubercolosi
- Covid-19 o Coronavirus
Si tratta di dispositivi utilizzati maggiormente nell'ambito sanitario, nell'edilizia, nell'agricoltura e nell'industria farmaceutica.
3. Mascherine ffp3
Le mascherine ffp3 sono le più efficaci in assoluto in quanto garantiscono una filtrazione minima del 99% con penetrazione di particelle molto fini e particolarmente pericolose al suo interno inferiore al 2%, come ad esempio:
- piombo
- amianto
- fibre ceramiche
- spruzzi di cemento
- Covid-19
Questa tipologia di mascherine è riutilizzabile e oltre ad essere ovviamente molto efficace contro l'allergia al polline, è particolarmente indicata in caso di lavori a contatto con l'amianto o con la legionella, se l'intervento è di breve durata.
4. Mascherine chirurgiche
Le mascherine chirurgiche limitano la diffusione nell'ambiente di particelle infettanti, bloccando almeno il 95% dei virus in uscita. Sebbene non proteggano completamente chi le indossa dalle particelle di piccole dimensioni, sono comunque in grado di proteggere in maniera abbastanza soddisfacente l'utilizzatore dalle cosiddette droplets (goccioline). Si tratta di mascherine perlopiù monouso nel caso in cui le si indossino in luoghi affollati, mentre se, come ha affermato un noto professore universitario italiano, il loro uso si è limitato alla passeggiata con il cane senza aver incontrato nessuno, c'è la possibilità di riutilizzarle non superando comunque un tot di ore. E' tuttavia importante ricordare che anche questa tipologia di mascherine deve essere prodotta nel rispetto della norma UNI EN 14683:2019, la quale prevede test a prova di efficacia molto rigidi.
5. Mascherine in tessuto
Le mascherine lavabili o in tessuto, sebbene in contesti affollati siano le meno efficaci, possono essere comunque dei dispositivi validi e soprattutto comodi dato che, nella maggior parte dei casi, possono essere lavati e inoltre possono essere utilizzati per soccombere alla mancanza una mascherina ffp2 o ffp3. Infatti, esistono comunque diversi studi a dimostrazione della loro efficacia rispetto a quando si è totalmente sprovvisti di una minima protezione, ovvero: riescono a proteggere, seppure al minimo, le particelle in entrata e trattengono quelle in uscita, limitando il rischio di diffusione di un eventuale contagio. Per evitare rossori e irritazioni dovuti all'utilizzo prolungato, sarebbe inoltre opportuno prestare attenzione al tessuto: meglio se 100% cotone ed è anche importante verificare quanto queste tipologie di mascherine siano effettivamente lavabili e riutilizzabili; in molti casi il produttore ne specifica il numero di volte esatto!
Domande frequenti
Mascherine con o senza filtro?
Si è sentito molto parlare delle cosiddetta mascherina filtrante “egoista” e/o “altruista” e anche attorno a punto, si è creata molta confusione. Per chiarire la situazione, partiamo dal concetto che:
- la mascherina chirurgica non difende realmente dai virus come il Covid-19 e dunque si tratta di una mascherina “altruista”, ovvero serve a prevenire la diffusione del contagio
Una volta precisato questo concetto è importante ricordare che:
- quando le mascherine ffp2 e ancor di più le ffp3 sono dotate di valvola/filtro vengono definite come “egoiste” in quanto il filtro è in grado di “bloccare” i virus e i batteri provenienti dall'esterno, ma permettono la fuoriuscita dell'aria e quindi in caso di infezione, c'è il rischio di contagiare chi si ha di fronte. Ecco perché in questo caso, sarebbe opportuno almeno indossare una mascherina chirurgica sopra queste.
- Al contrario, le mascherine ffp2 e ffp3 sprovviste di valvola, proteggono sia noi che chi ci sta intorno e vengono infatti definite “altruiste”.
Come si utilizza una mascherina?
Il corretto utilizzo della mascherina è fondamentale per non mandare in fumo tutte le ragioni per cui la si indossa, ovvero evitare di contrarre infezioni da virus e batteri. Per non farne un uso improprio, assicurati sempre di:
- rimuovere la maschera dall'apposito imballaggio, poggiarla sul viso dal lato corretto (il lato più chiaro è quasi sempre all'interno, mentre quello più scuro è rivolto verso l'esterno) e tirare esclusivamente sugli elastici o sui lacci
- aprire bene la maschera, assicurandosi di coprire interamente sia naso che bocca, facendo passare gli elastici o i lacci dietro le orecchie o dietro la parte superiore della testa e della nuca, a seconda del modello in questione
- se dotata di filtro, per verificarne la corretta efficacia, basterà coprirlo con le mani e inspirare lentamente: se la maschera aderisce al viso è ben posizionata e si è creato il vuoto d'aria utile ai fini della protezione
- non spostare la maschera una volta indossata
- cambiare la maschera regolarmente: almeno ogni 3 ore per quelle chirurgiche e ogni 3-8 ore per quelle di protezione. In entrambi i casi, se si sospetta di essere stati a contatto con liquidi biologici, sostituire immediatamente la mascherina
Infine, è importante ricordare che è fondamentale lavarsi le mani prima e dopo aver indossato la mascherina e fare attenzione a smaltirle correttamente, gettandole negli appositi contenitori.
IMPORTANTE nel momento in cui rimuovi la mascherina per sostituirla o smaltirla, assicurati di toccarla solo ed esclusivamente dai lacci !
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